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La storia degli alberi di San Donato

Abbattere, demolire. E che ci vuole? La cosa difficile è costruire, realizzare, fare cose nuove e utili, rispettare la storia, quello che hanno costruito gli altri, quelli che ci hanno preceduto e soprattutto farsi interpreti dei sentimenti della popolazione. Abbattere gli alberi, oggi, di viale Marconi, senza tenere conto dei dissenzienti è stato un grande errore, anche e soprattutto politico. Passare così sugli altri, non tener conto delle loro idee, spaccare la comunità mettendo gli uni contro gli altri, creare disagio in tutti quelli che per ragioni varie non vogliono esporsi può essere anche devastante e controproducente.

Al di là delle considerazioni sul valore monumentale, storico, naturalistico e culturale degli alberi dei centri storici che appartengono a tutti i cittadini e non a singoli individui e che abbiamo il dovere assoluto di proteggere. Viale Marconi è il cuore del paese, il luogo legato alla vita di ciascuno di noi, perché conduce alla scuola elementare, frequentata da tutte le generazioni sandonatesi fin dal 1949.

Una comunità non è fatta solo da amministratori comunali, ma dai singoli cittadini, dalle imprese, dalle aziende varie che operano su quel determinato territorio, dagli esercizi commerciali, dalle associazioni culturali che con le loro iniziative offrono un grande contributo alla realtà locale, alla sua immagine, alla sua visibilità.

Poi passeranno ai platani. Per la cronaca vorrei dirvi che i platani hanno ottantasette anni, furono fatti piantare nel 1933 dal podestà Guido Massa, così come si desume dalla ricevuta che troverete all’interno di questo breve articolo, che ricostruisce la storia dei nostri alberi, della collettività tutta.

LA STORIA DEGLI ALBERI DI SAN DONATO

Il 28 marzo 1875, la Giunta del Comune di San Donato decise di abbellire il paese stabilendo la piantagione di 23 acacie lungo la strada del Vallone, “considerato – si legge nella delibera – che esse sono molto utili alla salubrità dell’aria ed abbelli­scono anche l’ingresso nell’abitato del Comune”.

Di queste sono rimasti pochi esemplari: un albero in prossimità del parco giochi e qualche altro nella zona del campo sportivo.



Nei primi anni del 1900, a partire da piazza Convento e lungo via Napoli, furono piantati ligustri, di cui non c’é più traccia. Sono stati abbattuti in epoca relativamente recente.




In piazza Carlo Coletti esistevano tre oleandri, non ci sono più.




I pini che si trovavano in Via Roma, sono stati tutti abbattuti in epoca relativamente recente.





Nel 1933 furono messi a dimora duecento “platanus orientalis” per una spesa di lire 435,50, come si desume dalla fattura rilasciata dal fornitore al Comune di San Donato il 28 ottobre 1933. Oggi ne mancano molti.




Oggi, 21 luglio 2020, sono stati abbattuti quattro cedri cinquantenni in Viale Guglielmo Marconi.




FOTO DI FRANCESCO MAZZOLA

tratta da Facebook


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