Le acquee superficiali e sotterranee della Val di Comino - il fiume Melfa e i suoi affluenti
sab 16 nov
|San Donato Val di Comino
A cura di Luigi Rossi, Laura Coletti, Domenico Cedrone, Ferdinando Marfella, Giuliano Fabi.
Orario & Sede
16 nov 2019, 17:30
San Donato Val di Comino, 03046 San Donato Val di Comino FR, Italia
Info sull'evento
Il giorno 16 novembre 2019, alle ore 17:30, presso la Sala Consiliare di San Donato Val di Comino, l’Archeoclub, aderendo alla quinta edizione della manifestazione “Scorrendo con il Liri”, ancora una volta vi intratterrà sulla tematica delle acque superficiali e sotterranee della Val di Comino. In particolare, ci si soffermerà sul fiume Melfa, che nasce in Val di Canneto, nel territorio di Settefrati, scorre per una lunghezza di circa 40 chilometri, attraversa la valle di Comino e si getta nel fiume Liri.
Si parlerà di archeologia, di religione e delle attività economiche e produttive (opifici, mulini, cartiere e via di seguito), che, nel corso dei secoli, si svilupparono lungo il suo percorso.
Il primo acquedotto che captò le acque del Melfa fu costruito nell'ultimo decennio del 1800 dal consorzio dei comuni di San Donato, di cui faceva parte anche Gallinaro, e di Settefrati su iniziativa del sindaco Carlo Coletti di San Donato. Il comune di San Donato fu autorizzato ad effettuare i lavori a patto che, a proprie spese, avesse realizzato a Settefrati due opere compensative: una pubblica fontana con abbeveratoio e un lavatoio pubblico.
Il cavalier Coletti ed il giudice Venturini, sulla base del progetto redatto dell’ingegner Pedone, il 30 giugno 1892 stipularono il contratto davanti al notaio Bernardino Massa. Contro di esso presentarono ricorso alcuni cittadini di Atina e l’amministrazione comunale di Casalvieri, che avanzarono il diritto di possesso delle acque del Melfa, sostenendo che la captazione di nove litri al secondo avrebbe messo in difficoltà i loro mulini e opifici lungo il corso del Melfa. La Prefettura rigettò i ricorsi dichiarando che i lavori erano di pubblica utilità. La partenza dei lavori, però, fu arrestata dal ricorso presentato da Visocchi di Atina nel quale si affermava che, essendo la sorgente demaniale, oltre alla concessione provinciale ci voleva anche quella governativa. Due anni dopo, il 17 agosto 1895, il consorzio ottenne la concessione governativa, ma si verificò un altro colpo di scena: Alvito, che in un primo momento aveva rinunciato a partecipare, chiese di entrare nel consorzio. La Prefettura accolse la richiesta malgrado San Donato l’avesse respinta. San Donato e Settefrati, nonostante questo ulteriore ostacolo, consegnarono i lavori all’impresa nel gennaio 1898. L’acqua arrivò nei paesi nell’’estate del 1900.
Il Convegno è inserito nella programmazione relativa alle celebrazioni per il ventennale (1999-2019) dell’Archeoclub Val di Comino.