Nota Biografica di Domenico Santoro
a cura di GERARDO VACANA
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Domenico Santoro nacque ad Alvito, allora provincia di Caserta, il 16-9-1868. Compì gli studi liceale ad Arpino e si laureò in lettere a Pisa nel 1890, ricevendo un’impronta duratura dall’insegnamento di Alessandro D’Ancona e dello storico Amedeo Crivellucci. Dopo aver insegnato nei Ginnasi di Pisa e di Pontedera e negli Istituti Tecnici di Cagliari, Chieti e Caserta, fu preside degli Istituti Tecnici di Sassari e di Foggia, dove morì il 21-4-1922.
La passione per la ricerca erudita, trasmessagli dai suoi maestri, gli durerà tutta la vita. A Pisa si legò di un’amicizia profonda con Francesco Flamini, che ebbe per lui grande affetto e stima (singolare anche il destino umano dei due amici, nati e morti prematuramente negli identici anni).
Molto importanti sono i suoi lavori storici: Le relazioni tra Pisa e la Sardegna dal 1015 al 1165 e Pagine sparse di storia alvitana, ma ancora oggi fondamentale ed insostituibile è la monografia Della vita e delle opere di Mario Equicola per chi voglia accostarsi all’opera del grande umanista alvitano.
Il Santoro ebbe anche anima e sensibilità di poeta, e la poesia coltivò ininterrottamente dall’adolescenza alla morte. Come poeta fu sensibile al magistero formale del Carducci, ma per consonanza di carattere notevole fu su di lui anche la suggestione del Pascoli (e nella stessa collana in cui apparvero le Myricae, presso l’editore Giusti di Livorno, il Santoro pubblicò nel 1901 le Rime, che sono il suo libro di poesie più notevole). È indubbio però che le sue poesie, molte delle quali ancora inedite, sono caratterizzate da una eleganza formale e da una sapienza stilistica che le rendono ancora oggi degne di interesse e di studio.
Opere
Saggistica (storia): Le relazioni tra Pisa e la Sardegna dal 1015 al 1165, Roma 1896; Gian Paolo Flavio e la sua orazione per la pace di Cateau Cambrésis, Pisa 1906; Pagine sparse di storia alvitana, Chieti 1908; Sora negli Annali del Baronio, Roma 1911; Viaggio d’Isabella Gonzaga in Provenza, Napoli 1913.
Saggistica (letteratura): Della vita e delle opere di Mario Equicola, Chieti 1906; Il salotto di Donna Lucia De Thomasis a Napoli, Chieti 1906; I Mille dei nostri Poeti, Città di Castello 1910; Prime istituzioni letterarie, Lanciano 1913; Delineamenti storici dei generi letterari, Lanciano 1914. Numerosi scritti critici: su Dante, sul Parzanese, sullo Zanella e su altri poeti.
Poesia: Versi, Pisa 1891; Nuovi versi, Pisa 1892; Echi lirici, Pontedera 1895; Eolia Labentia, 1895; Vesper adest. Traduzioni metriche da Catullo e da Tibullo, Chieti 1898; Rime, Livorno 1901; Pubblicate postume le Poesie dialettali (1906-1907), a cura di G. Vacana, Casalvieri-Alvito 1982 e Notizie storiche sui grandi terremoti dell’Alta Campania e specialmente della Valle Cominese, a cura di Luigi Gulia.
Alvito, 29 aprile 2017
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