Il guado: un tocco di colore lungo le strade della Val di Comino
[di CDR-ACVC] - Dal 2019 noi dell'Archeoclub sede Val di Comino monitoriamo, nel periodo tra aprile e maggio, la fioritura delle piante erbacee del guado (Isatis Tinctoria) ai bordi delle strade della nostra valle.
Dalle foglie di questa pianta si estraeva in passato il color indaco, il blu, in concorrenza - ai tempi di Napoleone - con l'Indigofera Tinctoria (Fabacee) di importazione dall'India (allora, dominio inglese) e prima dell'adozione dei coloranti sintetici provenienti dalle invenzioni della chimica industriale tedesca.
Isatis Tinctoria appartiene alla stessa famiglia dei comuni cavoli: le Brassicacee. Guado e cavoli sono quindi strettamente imparentati e condividono molte caratteristiche genetiche e fisiologiche. Tuttavia, ci sono anche alcune differenze tra le due specie. Ad esempio, Isatis Tinctoria è una pianta biennale, mentre i cavoli sono generalmente annuali. Inoltre, Isatis Tinctoria è utilizzata principalmente per il suo colorante blu, mentre i cavoli sono coltivati ​​per le loro foglie e i loro fiori commestibili. Nonostante queste differenze, Isatis Tinctoria e i cavoli sono chiaramente membri della stessa famiglia e condividono una comune eredità evolutiva.
Anche in Val Comino esistevano campi dedicati alla coltura del guado: infatti, le piante che crescono ai bordi delle strade sono vere e proprie testimoni del passato. Un po' come gli Hibaku Jumoku giapponesi [1], reduci di un tempo in cui nella Val di Comino si coltivava il guado, la pianta simbolo del leggendario Paese della Cuccagna (la Linguadoca e la Provenza).
[1] Stefano Mancuso, L'incredibile viaggio delle piante, cap. 1_c, 2018, ed. Laterza.
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