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Il monumento ai caduti di San Donato Val di Comino

di Rosanna Tempesta


Piazza Carlo Coletti è dominata dal monumento innalzato ai caduti della Prima e della Seconda guerra mondiale. Esso così viene descritto nel Catalogo generale dei Beni Culturali: “Su una bassa base quadrata si eleva il piedistallo in travertino a sezione esagonale irregolare con lapidi recanti i nomi dei caduti delle due guerre mondiali; corone d'alloro in rilievo ornano i tre lati minori. In alto è posta la statua in bronzo della vittoria alata che brandisce con la destra un gladio mentre con la sinistra impugna uno scudo circolare”. Fu realizzato nel 1927. Materia e tecnica: bronzo / fusione.

Cartolina postale (arch. Priv. Coletti - Tempesta)

Sulle lapidi sono incisi i nomi dei caduti della Prima e della Seconda guerra mondiale.


***

L’idea di realizzarlo nacque nel 1924, attraverso la costituzione di un apposito Comitato, presieduto da Loreto Salvucci, che fra l’altro aveva il compito di raccogliere i fondi necessari alla sua costruzione non solo fra i residenti, ma anche fra gli emigrati negli Stati Uniti.Il Comune approvò l’iniziativa, concedendo un contributo di 5000 lire, che si impegnava a versare in cinque anni, praticamente 1000 lire l’anno, e un suolo pubblico di mq 12,90 a scelta del Comitato fra Piazza Lauretana o Piazza del Convento.

Due anni dopo, Domenico Iannucci, diventato presidente del Comitato, inviò al Comune una lettera, esaminata nel Consiglio del giorno 8 maggio 1926, con la quale anche a nome della Commissione tecnica richiedeva l’autorizzazione a poterlo erigere, anziché nei luoghi indicati dalla delibera comunale, nella centralissima piazza Carlo Coletti. A sostegno della richiesta adduceva due motivazioni: la mole imponente dell’opera e l’esigenza di porla nella piazza principale del paese dove si svolgeva in prevalenza la vita cittadina, perché sarebbe stata più visibile quindi avrebbe contribuito in maniera più efficace a mantenere “imperituro il ricordo di quelli che si immolarono per la nostra grande patria”. [1]


Ottenuta l’approvazione della proposta, finalmente, nel 1927, il monumento fu realizzato con l’incisione dei nomi di coloro che avevano perso la vita nella Prima guerra e subito inaugurato.


Il giorno dell’inaugurazione alcuni negozianti esposero questa scritta:

A progettarlo fu l’architetto Luigi Morosini, mentre lo scultore fu Ercole Drei. Il bozzetto in gesso fu realizzato dallo scultore Francesco Parisi.


Con l’entrata in guerra dell’Italia, il Regio Decreto del 25 agosto 1940 n. 1315, al fine di recuperare materiale metallico per sostenere l’industria bellica, ordinava ai Prefetti delle singole province la rimozione dei monumenti in bronzo e la loro sostituzione con quelli di marmo.

Nel corso del 1941, le Prefetture, in accordo con Soprintendenze e sedi locali dell’Associazione nazionale combattenti, raccolsero le informazioni relative alla presenza di monumenti in bronzo nei comuni di loro competenza e stilarono degli elenchi, corredati da fotografie, che furono inoltrati al Ministero dell’Educazione nazionale. Nell’elenco della Prefettura di Frosinone figurava anche la “Vittoria alata” di San Donato.

Nel 1942, pertanto, la statua di bronzo fu “donata alla patria”. Le spese per la sua rimozione ammontarono a lire 290,00. A trasportarla a Sora su un carro fu Antonio Pesce per un compenso di lire 101,00.


Una nuova statua di bronzo della “Vittoria alata” fu posta sul monumento dopo qualche anno dal termine della Seconda guerra. Nello stesso periodo furono incisi sulla seconda lapide i nomi dei caduti del secondo conflitto.


***

Il Comitato promotore della realizzazione del monumento era composto da Antonellis Antonio fu Loreto, Antonellis Antonio di Vittorio, Cardarelli Antonio fu Francesco, Cautilli Domenico di Pasquale, Cedrone Antonio di Michele, Cedrone Giuseppe di Felice, Cellucci prof. Luigi fu Lorenzo, Coletti Giovanni fu Carlo, Rev. Cocuzzi Pietro fu Gaetano, Cucchi Luigi di Francesco, Cugini Cesidio fu Raffaele, Fabrizi Antonio fu Giacinto, Fabrizi Amedeo fu Clementino, Fabrizi Ing. Ernani di Giovanni, Rev. Gallucci Cesare, Gaudiello Gennaro fu Luigi, Gentilucci Gaetano fu Loreto, Leone Donato fu Giuseppe, Massa dott. Pasquale fu Costantino, Musilli Luigi fu Modesto, Piselli Donato di Costantino, Salvucci Loreto fu Gaetano, Tempesta Biagio fu Alfonso, Tempesta Emilio fu Loreto, Tempesta Giovanni fu Gregorio, Tempesta dott. luigi fu Gaetano, Tempesta avv. Giuseppe fu Tommaso,Tocco Ernesto fu Nicola, Tramontozzi Francesco di Antonio.



E’ vietata la riproduzione, anche parziale dell’articolo senza l’autorizzazione dell’autrice o del blog dell’Archeoclub. L’articolo fa parte di una imminente pubblicazione dell’autrice e sarà corredato dal nome dei caduti di ambedue le guerre.


[1] Verbale 8 maggio 1926

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