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La leggenda dell'Acqua Azzurra del Fibreno

di Arduino Carbone


Se capiti al lago Fibreno e ti viene il desiderio di fare una passeggiata in barca, il tuo pilota ti porta sempre all’Acqua Azzurra, un posto fiabesco dove tutto assume il colore blu, sempre, con il sole, con la pioggia, di giorno e di notte. Eppure non si tratta di una grotta, ma di una fossa profonda circa 25 metri, accanto alla riva. L’acqua del Fibreno è liscia come l’olio, la barca è ferma, il tuo accompagnatore racconta, mentre guardi la collina franata, le alghe dritte e ramose come ceri pasquali e qualche trota che gioca sul fondo. Dov’è quella casa, una volta c’era una chiesa con un piccolo monastero benedettino: anche qui si pregava e si lavorava, mentre il lago specchiava l’azzurro del cielo, promettendo felicità eterna vicino a Dio, a Gesù, alla Madonna e ai Santi. Sul campanile della chiesa dedicata alla nostra Signora delle “Codigliane”, tutta vestita di seta azzurra fatta venire da Costantinopoli, una campana suonava tre volte al giorno per invitare i cristiani alla preghiera.

Durante una notte di maggio, quando tutti i monaci sognavano la loro Madonna ricoperta di fiori campestri, un tremendo boato seguito da un sibilo infernale spaccò la collina e la fece precipitare sulla chiesa e sul monastero che scomparvero nell’acqua, mentre la campana suonava, suonava a festa, come per salutare le anime dei benedettini che si trovarono in cielo senza accorgersene. Quest’imbuto inghiottì tutto, ricoprì tutto di detriti, lasciando vedere soltanto la grande pietra che era alla base del campanile. Eccola! Sotto è sospesa la campana, più sotto c’è la statua della Madonna con il manto che modera la furia delle acque e le colora di azzurro, sempre di giorno e di notte. Nell’ultima notte di maggio noi sentiamo i rintocchi di una campana, che non squilla argentina, ma pare soffocata nel pianto!


"La leggenda dell'acqua azzurra" - Testo di Arduino Carbone

(Leggenda premiata con medaglia d’oro nel concorso letterario ENAL 1974 – Frosinone).


CENNI BIOGRAFICI a cura di Filomena Carbone

 

Arduino Carbone nacque a Posta Fibreno (allora frazione del Comune di Vicalvi) il 27 febbraio 1913 da Valerio e Filomena Farina.

Settimo di otto figli, terminate le scuole elementari, venne mandato presso i Padri Barnabiti in Arpino ove compì gli studi medi. Conseguita l’abilitazione magistrale, iniziò subito l’insegnamento.

Chiamato alle armi, frequentò il corso per Ufficiali di complemento ottenendo la nomina a sottotenente con decorrenza dal 1° settembre 1935. Richiamato alle armi per esigenza di carattere eccezionale, venne inviato in zona di operazioni nell'Egeo dove partecipò alle operazioni di guerra col grado di Capitano di Fanteria dal 1° aprile 1942, meritandosi due Croci di guerra. Durante la permanenza in Creta fu organizzatore e direttore di corsi diurni e serali di lingua italiana sotto gli auspici della società Dante Alighieri, con esiti positivi. Dall'ottobre del 1943 al maggio 1944 appartenne alla Resistenza.

Nel 1942 conseguì la maturità classica presso il Regio liceo classico di Barletta. Nel 1946 conseguì la laurea in lettere presso l'università degli studi di Roma. Dal 1952 al 1956 fu sindaco del Comune di Vicalvi e allora frazione Posta Fibreno.

Dopo un lungo periodo di insegnamento è stato dal 1956 direttore didattico di ruolo, dapprima in Agnone (IS), quindi presso il primo circolo di Sora (FR) fino al giorno della morte che lo colse improvvisamente il 26 ottobre 1975.

Ricercatore attento e appassionato degli usi e costumi e di storia locale, scrittore dallo stile semplice e armonioso, ha dato con le sue opere un contributo fondamentale per la conoscenza degli usi e costumi e la storia delle nostre popolazioni.

Pubblicista, iscritto all’albo, è stato corrispondente e collaboratore di giornali, periodici e riviste.

Studioso umanista e di storia locale, ha dato alle stampe i seguenti volumi:

 

Ciociaria sconosciuta – Tip. Casamari, 1963;

Vicalvi, Posta Fibreno, il Fibreno, Tip. Casamari, 1965;

Achille Lauri, Tip. Casamari, 1966;

Terra e Cieli, Note di cosmografia dantesca, Tip. Casamari, 1966.



L'Acqua Azzurra del lago Fibreno - Foto di Ferdinando Marfella.

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